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182.
Risponde al signor Annibale Pocaterra.
L’aura soave, al cui spirar respira
E gioisce il tuo cor nel foco ardente,
La dolcezza onde pasce Amor la mente
4Indi sparge nel canto e placa ogn’ira;
Né mai figlia del sol, che nasce e gira
Col padre e more al suo cader sovente,
Sí placida vêr noi da l’orïente
8Tra mille odori mormorando spira.
Ma, se l’aura vital, l’aura serena
Che le procelle e le tempeste acqueta
11E i vaghi accenti tuoi rende piú chiari,
A me si volge, addolcirà la pena,
E faremo armonia dolente e lieta
14Di spirti dolci e di sospiri amari.