Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/13

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CANTO PRIMO

ARGOMENTO

               Del bel Panaro il pian sotto due scorte
          a predar vanno i bolognesi armati,
          ma da Gherardo altri condotti a morte,
          altri dal Potta son rotti e fugati.
          Gl’incalza di Bologna entro le porte
          Manfredi, i cui guerrier coi vinti entrati
          fanno per una secchia orribil guerra,
          e tornan trionfanti a la lor terra.


1
     Vorrei cantar quel memorando sdegno,
ch ’infiammò giá ne’ fieri petti umani
un’infelice e vil Secchia di legno,
che tolsero ai Petroni i Gemignani.
Febo, che mi raggiri entro lo ’ngegno
l’orribil guerra e gli accidenti strani,
tu che sai poetar, servimi d’aio
e tiemmi per le maniche del saio.

2
     E tu, nipote del rettor del mondo,
del generoso Carlo ultimo figlio,
ch’in giovinetta guancia e ’n capel biondo
copri canuto senno, alto consiglio,
se da gli studi tuoi di maggior pondo
volgi talor per ricrearti il ciglio,
vedrai, s’al cantar mio porgi l’orecchia,
Elena trasformarsi in una secchia.