Vai al contenuto

Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/245

Da Wikisource.

dichiarazioni di g. salviani 239


e di Vergilio; ma non gli parvero da competere: ma io so che ’l poeta non ebbe intenzione di concorrer con essi.

S. 43, v. 7: Chi non intende il poeta, legga le veridiche istorie di Luciano, dove tratta delle battaglie seguite tra Endimione e Fetonte ne’ campi della Luna.

S. 44, v. 2: Dante disse [Inf. xviii, 61]: «Tra Savna e ’l Ren dove si dice sipa».

S. 45, v. 8: Saturno, pianeta maligno, che agli uomini co’ suoi influssi sempre minaccia danni, risponde qui conforme alla sua natura. E Marte applaude alla sua risposta, per esser anch’egli pianeta di mala qualitá.

S. 46, v. 7: Parla astrologicamente: perciò che, se la stella di Marte è mirata d’aspetto opposto o quadrato da quella di Venere, a’ suoi cattivi influssi vien scemato il vigore.

S. 50, v. 1: A Modana si fanno e s’adoprano le maschere piú che in cittá del mondo; e ’l carnevale vi sono continue danze e tornei e giostre e bagordi. E quivi parimenti sono trebbiani dolcissimi ed altri vini in copia grande.

S. 30, v. 8: Allude al proverbio far la barba di stoppa; e motteggia le statue degli dèi de’ gentili ch’avevano la barba d’oro: onde Dionisio tiranno la levò ad Esculapio, dicendo ch’era indecenza che ’l figlio avesse la barba e ’l padre, ch’era Apollo, fosse sbarbato.

S. 37, v. 8: Piú modestamente non si poteva dichiarare l’oscenitá, né con piú acutezza schernire il gentilesimo. Alcuni si credettero d’imitar questi dileggiamenti degli dèi de’ gentili, e diedono nelle seccagini e nelle freddezze: «Ma ognun del suo saper par che s’appaghi».

S. 60, v. 1: La plebe di Bologna suol essere astutissima: aggiuntovi poi l’esser oste e l’esser guerzo, affina la tristizia a ventiquattro carati.

S. 63, v. 2: Chiama il poeta fetente Modana per rispetto delle sue strade lorde, dominate piú dalla dea Merdarola che dal dio Febo. Un altro poeta disse:

     Modana è una cittá di Lombardia
Tra ’l Panaro e la Secchia in un pantano,
Dove si smerda ogni fedel cristiano
Che s’abbatte a passar per quella via.