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278 l'oceano



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     Diego avea nome il figlio, in cui fioriva
sua speme, ancor fanciul d’etá crescente,
che giá sprezzando il mar col padre giva
a cercar nuovi regni in occidente:
quantunque volge l’una e l’altra riva
de la Liguria a l’austro e al sol nascente,
non vide amor fanciullo in quell’etade
meglio disposto o di maggior beltade.

53
     E questi e assai poch’altri eran restati
seco nel porto a rispalmar le navi.
Egli poi che mandò messi iterati
attorno e delirar vide i piú savi,
andò egli stesso al fine, e gli ostinati
smover con dolci e con parole gravi
cercò; ma poco frutto i suoi ricordi
fêr predicando agli appetiti sordi.

54
     — Soldati, ei dicea lor, quest’isoletta
non può mancarne mai: venite, andiamo;
ch’in così poco ciel non è ristretta
quella felicitá che noi cerchiamo.
Tutto ciò che piú gusta e piú diletta,
se dentro a questo mar piú c’ingolfiamo,
ritroveremo, e donne e frutti e fiori,
e, quel ch’importa piú, gioie e tesori.

55
     Se v’arrestano qui vani diletti,
che diranno i re vostri al mio ritorno?
Voi foste meco a l’alta impresa eletti,
e fate a la lor fede oltraggio e scorno. —
Così dicea: ma gli ostinati petti
non si movean però dal lor soggiorno,
follia stimando a quel sicuro lido
le speranze antepor del mare infido.