Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/335

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varianti scelte della «secchia rapita» 329


de le grazie del cielo a maraviglia;

col territorio vostro appunto è unito
e lontano di qui tredici miglia
 S. E.
     St. 18:Or sí degno castello e principale
 S. E.
St. 30:e al collo avea il toson del re di Spagna,
che quel dí l’avea preso per donarlo
a Floristano, e far dispetto a Carlo.
     Questi era un modanese e cortigiano
d’ogni altro il piú forbito e ’l piú galante,
bel dicitor al par d’ogni toscano
e sapeva di scalco e di trinzante;
ma perché alquanto era superbo e vano
e di cervello un poco stravagante,
gli venne voglia d’esser paladino
e cavalier del duca di Taurino.
     Ma perché non avea da far sue prove
d’esser di gentil stirpe e non vulgare,
fu mandato a cercar la croce altrove,
che la sua non gli volse il duca dare;
ond’ei sdegnato e bestemmiando Giove
disse ch’a peggi la vedea portare:
il re di Spagna, che tal cosa intese,
gli fu del suo toson molto cortese.
 B.

In C, S dopo la St. 37 seguono queste due:

     Di celeste pittura e di gioielli,

d’oro e di perle i quadri erano ornati,
due sovraporte d’agata, i piú belli,
fûr da la musa mia solo notati.
Ne l’uno intorno a un campo di bacelli
eran due grandi eserciti attendati
e in mezzo un tal piccin grosso di coppa
dava il fuoco a la barba a un re di stoppa.