Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/334

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328 appendice


     St. 62:Sotto la porta stava Monsignore

dimenando il cotal da l’acqua santa,
intonando il Teddeo
 C. S. P.
     Sotto la porta stava Monsignore
con l’asperges in man da l’acqua santa,
intonando un mottetto in quel tenore,
che fa il cappon, quanto tal volta canta.
Manfredi dismontò per fargli onore
e l’inchinò con l’una e l’altra pianta,
e baciato che gli ebbe il piviale
se n’andaro alla chiesa cattedrale.
 R. R1
     St. 63:Quivi Manfredi in su l’altar maggiore
pose la secchia con divozione:
e poi ch’egli ed il clero e Monsignore
fecero al Santo lunga orazione,
fu levata la notte a le tre ore
e dentro una cassetta di cotone
nella torre maggior fu riserrata
dove si trova ancor vecchia e tarlata.
 A. B. C. E. S. P. R. R1.

CANTO SECONDO

St. 7:De’Tassi arrí dottor cavato a sorte

 C.
Dal Tasso arcidottor cavato a sorte
 E. P.
St. 14:Il Baldi ch’era bolognese e veglio
 L.
     St. 15:Io vengo qui a proporvi un tal partito,
che rossore e vergogna me ne piglia.
Giace un castello antico e favorito