Pagina:Tebaldo e Isolina.djvu/30

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Boe.   E trema. fiero ad Erm. partendo

Erm. colpito   Ed osi?
Boe. Tu non sai! come sopra
Erm. Parti, che omai... dignitoso, contenendosi
Isol. Deh! ti calma... ad Ermanno
Teb. a Boe.   Oh ciel! che fai!
Erm. Tanto ardir punir saprò.
Boe. Tanto ardir cader vedrò.
Tebaldo Isolina
a 2 E se più non ti vedrò!
Geroldo e Coro
Tanto ardir soffrir si può!
Tutti Come fosco tramonta il bel giorno
Della gioja, di pace, d’amore!
Atro nembo s’addensa d’intorno...

Smania
Furia
atroce tormenta il mio core.
Squilla il suono tremendo di morte

Stilla il sangue dal brando del forte:
Oh! qual scena funesta s’appresta
Di spavento, d’affanno, d’orror!

Tebaldo disperato seco conduce Boemondo che si ritira in atto minaccioso; Ermanno contiene Geroldo: i Cavalieri fremono: Isolina incontra il lontano sguardo di Tebaldo e cade in braccio a Clemenza: quadro analogo, e




fine dell’atto primo.