Pagina:Teofrasto - I Caratteri.djvu/109

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i caratteri morali


[testo greco] qui vale «racceffare», che è più di «sgridare» o altro verbo analogo, ed è piú acre e dispettoso, poiché la si spiattella villanamente sul muso e s’insiste di più nel rimprovero, racceffando.

La lezione è incerta e io ho accettato le correzioni dei filologi Eberhard e Ribbeck che mi sono sembrate legittime; ma i codici hanno, in vario modo i più antichi e i più recenti, «perché non ha smesso subito », o «che non ha smesso subito»: e può anche intendersi, io penso, «perché non ha fatto subito pausa» se [testo greco] è termine musicale.

L’excreare o il conscreari in pubblico non pare che fosse presso i Greci maleducazione: ma sputare in faccia, [testo greco], lo era anche... presso i Greci.

    Menandro, e che la cosiddetta lingua communis, ellenistica conoscerà sempre meglio.

12.

L’INOPPORTUNITÀ

L’inopportunità è un cogliere il momento che rechi fastidio alla gente che s’incontra; e l’inopportuno è cotal uomo che va a chiedere consiglio a chi non ha tempo, e fa la serenata all’amante quand’ella ha la febbre. E richiede che gli faccia da garante proprio chi è stato condannato a pagare una mallevadoria; e si presenta a far da testimone quando il processo è stato già giudicato. E invitato a un matrimonio si mette a dir male delle donne; e invita a passeggio chi poco prima è tornato da un lungo viaggio. Ed è anche capace di presentare un compratore che dia di più a chi ha già venduto; e di levarsi in piedi a spiegare daccapo quel gli altri hanno già sentito e imparato, ed è premuroso in preoccuparsi di cose che si desidera non siano fatte, ma che però si ha ritegno di rifiutare. A quelli poi che celebrano un sacrifizio e sono sulle spese1 egli va a richiedere gl’interessi (di un suo credito)2; e se è presente quando un servo fu-


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