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Pagina:Teoli - Teatro Historico di Velletri.djvu/152

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Imperator, tonante cælo, coronabatur Lauro1. E manifesto segno di Pace, registra Plinio, Ipsa pacifera, ut quam prætendi, etiam inter armatos hostes, quietis sit indicium2. Il Lauro finalmente è simbolo di Libertà, il che vien'autenticato dall'istesso Plinio, col caso di Lucio Giunio Bruto, il quale fù il Capo à scacciar li Tarquinij, e li Regi, et introdurre di nuovo nella Repubblica Romana l'antica Libertà. Dice egli, che la terra, che baciò questo Bruto, fosse feconda, et abbondante di Lauri, Fortassis etiam in argumentum quoniam in Libertatem publicam is meruisset, Lauriferam tellurem illam osculatus ex responso3.

Narra Alicarnasseo, che simulando questo Lucio Giunio Bruto d'esser pazzo, per evitar gl'effetti della cruda Tirannia di Tarquinio Superbo, già per cupidigia dell'altrui ricchezze contro il padre, et il fratello di lui essercitava, fù mandato per ischerzo, e per gioco assieme con Arunte, e Tito (ò pur Sesto) Tarquinij figliuoli del Rè, al'Oracolo d'Apolline in Delfo per caggione della Peste, ch'affliggeva (anzi per la morte de' putti, vergini, e donne gravide) distruggeva Roma et il suo Dominio, Eo quippe tempore, quando ignotum pestilentiæ genus per ditionem eius grassabatur, quod in pueros maximè sæviebat, et virgines, sed pregnantibus perniciosissimum, matres una cum ipso fœto passim stervens per vias. Esseguiti i commandamenti reggij, e fatti da Prencipi giovanetti li particolari donativi, e preghiere al fallace Nume; Bruto offerì ad Appolline un bastone di legno incavato, ma secretamente ripieno d'oro purissimo. Da' curiosi Giovani si richiede' all'Oracolo, chi di loro doveva haver l'Impero della Repubblica Romana doppo la morte del Rè, e gli fù risposto, che quello sarebbe stato il regnante, che primo sua Madre baciata havesse, Responsum est, cum qui primus Matrem osculatus fuerit; il che saggiamente inteso da Bruto, non la propria Madre, che generato l'haveva (come già concordemente li due Giovani Tarquinij havevano risoluto) ma la Madre terra, con sembianza di caduta, baciò; ed egli per la Libertà della Patria, con l'occasione della violenza fatta à Lucretia moglie di Collatino, fù il primo, c'havesse il supremo honore del Consolato, e

  1. Il lauro non viene colpito dal fulmine, se non quando è presagio di futura calamità, per questo motivo l'Imperatore Tiberio, quando il cielo tuonava, s'incoronava la testa con il lauro.
  2. Portatrice di pace, poichè quando viene portata in mano, persino tra i nemici armati, essa è segno di pace.
  3. Forse anche per il fatto che aveva riguadagnato la libertà di tutti, che in quella terra da lui baciata per risposta si riempì di piante di lauro.