Vai al contenuto

Pagina:Teoli - Teatro Historico di Velletri.djvu/229

Da Wikisource.

fù fatto priggione nel Mar Negro, e posto nelle Carceri assegnate a' Grandi, dalle quali fù liberato à prezzo della Republica Veneta, assieme con il Sig. Conte Martinenghi, et altri Signori grandi, dal che si puol argomentare la stima, che si faceva del suo valore.
Innocentio, ò Centio Salvati fù uno de' Capi mandati con Soldati dalla Città contro Alfonso Duca di Calabria vicino à Campo Morto; Compagni del quale furono con l'istessa Carica, Giovanni Lerice, Francesco Nuticola, Ostilio Favale, Gioseppe Scevola, e Santo Santocchia. E' tradizione che il Salvati fosse per il suo valore fatto Capitano della Guardia del Sommo Pontefice, ma non v'è certezza.
Laertio Antonelli, fù Capitano de' Balestrieri sotto il Serenissimo d'Urbino, contro Bartolomeo d'Alviano nella Guerra di Bracciano.
Leandro Lelli, ò Zurla, fù Capitano in vero coraggioso, che nell'Assedio della Goletta morì in Croce per mano de' Turchi, come se tutto lo sdegno di Gente così Barbara fosse stato contro al valor di lui. Tanto testificò di vista il Colonnello Erminio Torni d'Ascoli, Octuagenario, essendo stato di sua Camerata in quella Guerra. Questo Torni donò alla Fabrica de' PP. Cappuccini Cinquecento Scudi mentre resedeva in Velletri Capitano de Cavalli.
Leopardo Gregna nipote di Bonifatio Dottore in Legge di gran prudenza, e sapere, fù Capitano di Lancie sotto il Signor Pietro Caetano Duca di Sermoneta nella Sede vacante di Gregorio Terzodecimo Sommo Pontefice.
Lorenzo Gori delle Torri si ritrovò Capitano nella Guerra Navale sotto il Signor D. Marc'Antonio Colonna.
Mercurio Ceccarelli fù Capitano de Valloni in Fiandra col Prencipe Alessandro Farnese, dove fece conoscere chiaramente quanto fosse il suo valore.
Mercurio Micinelli, che nella Guerra del Sereniss. Duca di Savoia contro Herrico Quarto Rè di Francia, passò per tutti li gradi militari, fù Sergente Maggiore, e Colonnello, e ne ricevè buonissimi stipendij in riguardo delle sue honorate fatighe.
Ostilio Carrafa, celebre per il molto valore mostrato nelle Guerre d'Ungaria, dove fù Capitano con il Sig. Conte