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da Hercole, e da lui in più parti cercato, onde tutta quella Regione dal Vitello scorta fù appellata Italia. Sesto Pompeo inclina in parte à questa oppinione, mentre è di senso, che l'Italia venga chiamata dalla moltitudine de Buovi, che in essa si trovano, Italia dicta, quod Magnos Italos, hoc et Boves habeat. Se bene immediatamente segue, Italia ab Italo Rege, eadem ab Attilio putatur appellata. Per lo che si discopre la commune oppinione essere, che Italo habbia dato il nome all'Italia, e la conferma Aristotile, che dice, Tradunt enim periti homines illorum locorum fuisse Italum quemdam Oenotria Regem, à quo, mutato nomine, pro Oenotriis Itali sunt vocati. E da Suida, che scrive, Iidem Latini Itali dicti à Principe quodam Italo, e fù nell'Anno del Mondo MMM.D.LXIII. conforme alle Tavole di Eusebio, che scrive Athlas frater Promothei præcipuus Astrologus, qui ob eruditionem istius disciplina etiam Cœlum sustinere affirmatus est. Ma perche il Samoteo gli dà il principio ne gl'Anni XII. di Mancaleo Duodecimo Re de gl'Assiri, ne segue, che fosse nel MMM.D.LXXIII. Di questo Atlante scrive il Pagnino le seguenti parole, Eo quippe tempore, quo Moises natus est, fuisse reperitur Athlas ille magnus Astrologus, Promothei frater, maternus avus Mercuriis Maioris, cuius nepos fuit Trimegistus ille Mercurius.
Dalle citate parole di Suida io piglio certezza, che la Provincia, dove fondò il suo Regno Atlante Italo, sia il nostro Latio. Si corrobora questo mio senso da quello che dice Beroso, quale (come dirremo più sotto) narra, che Atlante dasse Eletra sua figlia magiore per moglie à Cambo figlio di Blascone, che edificò Monte Fiascone, dice Andrea Angelo, Alcæus genuit Blasconum, à quo Mons Flasconus, Principem Tusciæ. Restò Cambo ancor egli Prencipe de' Toscani, con nome di Corito, chiamato ancora Giano Iuniore, che osservato dal Samoteo, per dimostrare la differenza trà questo, et il primo Giano, dice, Considera unum Ianum priscum, plures verò posteriores. Da questo hebbe i suoi principii la Città di Corneto, dice Andrea Angelo, ma lo fà fratello, e non figlio di Blascone. Ne segue dunque, che in quello, come in altro tempo ancora il Principato di Toscana diviso fosse dal Latio, e si