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2.4 - Errori di misura 13

errori sistematici possono essere quelle elencate nel seguito (ma la lista non è necessariamente completa):

1. Difetti dello strumento, risalenti alla costruzione o conseguenti al suo deterioramento. Ad esempio, in una bilancia con bracci di lunghezza diversa, l’uguaglianza dei momenti applicati ai due bracci ed assicurata dall’equilibrio del giogo non implica l’uguaglianza delle masse ad essi sospese: perché una massa minore sospesa al braccio più lungo produrrà una azione atta ad equilibrare quella esercitata da una massa maggiore sospesa all’altro (questo errore si potrebbe anche classificare nel tipo 6, cioè come errore di interpretazione del risultato).

Un altro esempio è quello di un goniometro eccentrico, cioè avente la croce centrale o l’asse di rotazione in posizione diversa da quella del centro del cerchio recante la graduazione: ciò determina come conseguenza misure di angoli acuti sistematicamente errate per difetto o per eccesso a seconda della posizione del centro presunto rispetto agli assi 0°— 180° e 90°— 270° del goniometro.

Lo zero di una scala (ad esempio di un termometro) può essere spostato dalla posizione corretta di taratura, per cui tutte le letture saranno in difetto o in eccesso a seconda del verso di tale spostamento. Oppure la scala stessa dello strumento può essere difettosa: così, se il capillare di un termometro non ha sezione costante, anche se le posizioni corrispondenti a due punti fissi come 0° e 100°C fossero esatte, le temperature lette risulterebbero in difetto in un tratto della scala ed in eccesso in un altro tratto.

2. Uso dello strumento in condizioni errate, cioè diverse da quelle previste per il suo uso corretto. Tale è l’uso di regoli, calibri e simili strumenti per misurare le lunghezze, o di recipienti tarati per la misura dei volumi, a temperature diverse da quella di taratura (generalmente fissata a 20°C); infatti la dilatazione termica farà sì che lunghezze e volumi risultino alterati, in difetto o in eccesso a seconda che si operi a temperatura superiore o inferiore.

Si può naturalmente commettere un errore anche usando lo strumento a 20°C, quando ciò che interessa in realtà è conoscere il valore di una grandezza dipendente dalla temperatura (la lunghezza di un oggetto, il volume di un corpo, la resistenza elettrica di un filo o qualsiasi altra) ad una temperatura diversa da 20°C.

3. Errori ai stima da parte dello sperimentatore: un esempio di questo tipo di errore si ha quando, nello stimare una certa frazione di divisio-