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Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu/174

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ANDREA DEL BASSO

          Allor sì, che ’l morir non saria amaro,
               Che morte a’ giusti è sonno, e non è morte.
               100Vedestu mai, per sorte,
               Putir chi dorme? raro,
               Raro chi non s’allevi
               Da i sonni anche non brevi.
               Tu saresti ora in alto
               105Vado, ma puoi non sciò dove me sia,
               Tal che me fermo dricto in su d’un canto.
          Allora Amore, che me sta guatando,
               Me mostra per desprezzo, e me obstenta,
               E me va canzonando en alto metro,
          110Nè ’l dice tanto pian ch’eo non lo senta:
               Et eo respondo così borbottando:
               ‘ Mostrame almen la via che torna endietro.


MATTEO MARIA BOIARDO

106 Sonetto
1434-†1494
I
L canto de li augéi di frunda in frunda,

E lo odorato vento per li fiori,
               E lo schiarir di lucidi liquori
               4Che rendon nostra vista più jucunda,
          Son perchè la natura e il ciel secunda
               Costei che vuol che ’l mondo se inamori;
               Così di dolcie voce e dolci odori
               8L’aer, la terra è già ripiena e l’unda.
          Dovunque e’ passi move, o gira il viso,
               Fiamegia un spirto sì vivo d’amore,
               11Che avanti a la stagione el caldo mena.
          Al suo dolce guardare, al dolcie riso
               L’ erba vien verde e colorito il fiore,
               14E il mar se aqueta e il ciel se rasserena.

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