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MATTEO MARIA BOIARDO

Sonetti

108 i
C
HI tolle il canto e penne al vago augello,

E ’l colorito aspetto tolle al fiore,
               A l’erba del fiorir tolle l’onore,
               4E il fiore e l’erbe toglie al praticello,
          E le ramose corne al cervo isnello,
               Al cielo e stelle e sole e ogni splendore,
               Quel puote a un cor gentil togliere amore,
               8E la speranza al dolce amor novello;
          Chè, senza amore, è un core senza spene,
               Uno arbor senza rame e senza foglie,
               11Fiume senz’acqua, e fonte senza vene.
          Amore ogni tristezza a l’alma toglie,
               E quanto la natura ha in sè di bene
               14Nel core innamorato sè raccoglie.


109 ii
D
ATEMI a piena mano e rose e gigli,

Spargite intorno a me viole e fiori;
               Ciascun che meco pianse i miei dolori
               4Di mia leticia meco il frutto pigli!
          Datemi fiori e candidi e vermigli;
               Confanno a questo giorno i bei colori;
               Spargete intorno d’amorosi odori,
               8Che il loco ala mia voglia sè assimigli.
          Perdòn m’ha dato et hammi dato pace
               La dolce mia nemica, e vuol ch’io campi
               11Lei, che sol di pietà se pregia e vanta.
          Non vi maravigliate perch’io avvampi;
               Chè maraviglia è più che non sè sface
               14II cor in tutto d’allegrezza tanta.

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