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ANGIOLO POLIZIANO
Quand’io penso a quegli occhi, a quel bel viso
Del qual m’ha fatto degno el mio signore,
L’anima vola in sino in paradiso
20E fuor del petto vuol fuggire el core.
Ond’io ringrazio mille volte Amore
Che sì ben ristorato m’ha in un punto.
Benedetto sie ’l giorno . . .
Amor, tu m’hai ristorato in un tratto
25Di sì lungo servir, d’ogni fatica;
Tu m’hai d’un uomo vile uno dio fatto:
Onde sempre convien ch’i’ benedica
El tuo bel nome e con voci alte dica:
‘ Sia benedetto Amor che ’l cor m’ha punto.
30Benedetto sie il giorno . . .
137 | vi |
In un bel prato per pigliar diletto.
Non credo che nel mondo sia un prato
Dove sien l’erbe di sì vaghi odori.
5Ma quand’i’ fu’ nel verde un pezzo entrato,
Mi ritrovai tra mille vaghi fiori
Bianchi e vermigli e di mille colori;
Fra’ qual senti’ cantare un augelletto.
I’ mi trovai un dì . . .
10Era il suo canto sì soave e bello,
Che tutto ’l mondo innamorar facea.
I’ m’accostai pian pian per veder quello:
Vidi che ’l capo e l’ale d’oro avea:
Ogni altra penna di rubin parea,
15Ma ’l becco di cristallo e ’l collo e ’l petto.
I’ mi trovai un dì . . .
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