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BERNARDO TASSO
Di torta quercia, il piede
65Vago movendo, con sincera fede,
In ampio giro accolti,
La figlia di Saturno alto chiedete;
E con allegri volti
Grati (come dovete)
70L’altar del sangue a lei caro spargete.
Sovente per le rive
Colle vezzose pastorelle a paro
Sedete all’ombre estive;
E senza nullo amaro
75Sempre passate il dì felice e chiaro.
A voi l’autunno serba
Uve vestite di color di rose;
Pomi, la pianta acerba;
Mele, l’api ingegnose;
80Latte puro, le pecore lanose.
Voi, mentre oscuro velo
II vostro chiaro ciel nasconde e serra,
Mentre la neve e ’l gelo
Alle piagge fa guerra,
85Lieti de’ frutti della ricca terra,
Or col foco, or col vino,
Sedendo a lunga mensa in compagnia,
Sprezzate ogni destino;
Nè amore o gelosia
90Dagli usati diletti unqua disvia.
Or tendete le reti
Alla gru pellegrina, alla cervetta;
Or percotete lieti
Con fromba o con saetta
95La fuggitiva damma e semplicetta.
Voi quïete tranquilla
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