Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu/237

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BERNARDO TASSO

               Avete, e senza affanno alcun la vita;
               Voi non noiosa squilla
               Ad altrui danni invita,
               100Ma, senza guerra mai, pace infinita.
          Vita gioiosa e queta,
               Quanto t’invidio così dolce stato!
               Chè quel, che in te s’acqueta,
               Non solo è fortunato,
               105Ma veramente si può dir beato.


173 Sonetto

(Per le nozze di Ginevra Malatesta)

P
OI che la parte men perfetta e bella

Ch’al tramontar d’un dì perde il suo fiore,
               Mi toglie il cielo, e fanno altrui signore,
               4Ch’ebbe più amica e grazïosa stella;
          Non mi togliete voi l’alma, ch’ancella
               Fece la vista mia del suo splendore:
               Quella parte più nobile e migliore,
               8Di cui la lingua mia sempre favella.
          Amai questa beltà caduca e frale
               Come immagin dell’altra eterna e vera,
               11Che pura scese dal più puro cielo:
          Questa sia mia: e d’altri l’ombra e ’l velo;
               Ch’al mio amor, a mia fe’ salda ed intera
               14Poca mercè saria pregio mortale.


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