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GIOSUÈ CARDUCCI
Oh qual caduta di foglie, gelida,
Continua, muta, greve, su l’anima!
Io credo che solo, che eterno,
56Che per tutto il mondo è novembre.
Meglio a chi ’l senso smarrì de l’essere,
Meglio quest’ombra, questa caligine:
Io voglio, io voglio adagiarmi
60In un tedio che duri infinito.
342 | Presso l’Urna di Percy Bysshe Shelley |
So quai perduti beni l’occhio tuo vago segue.
L’ora presente è in vano, non fa che percuotere e fugge;
4Sol nel passato è il bello, sol ne la morte è il vero.
Pone l’ardente Clio su ’l monte de’ secoli il piede
Agile, e canta, ed apre l’ali superbe al cielo.
Sotto di lei volante si scuopre ed illumina l’ampio
8Cimitero del mondo, ridele in faccia il sole
De l’età nova. O strofe, pensier de’ miei giovini anni,
Volate omai secure verso gli antichi amori;
Volate pe’ cieli, pe’ cieli sereni, a la bella
12Isola risplendente di fantasia ne’ mari.
Ivi poggiati a l’aste Sigfrido ed Achille alti e biondi
Erran cantando lungo il risonante mare:
Da fiori a quello Ofelia sfuggita al pallido amante,
16Dal sacrificio a questo Ifïanassa viene.
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