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GUIDO CAVALCANTI
Mercè di quel signore
Che gira la fortuna del dolore.
Pieno d’angoscia in loco di paura
Lo spirito del cor dolente giace,
20Per la fortuna, che di me non cura,
Ch’ha volta morte, dov’assai mi spiace;
E da speranza, ch’è stata fallace,
Nel tempo che si more
M’ ha fatto perder dilettevoli ore.
25Parole mie disfatte e paurose,
Là dove piace a voi di gire andate,
Ma sempre sospirando e vergognose
Lo nome de la mia donna chiamate.
Io pur rimango in tant’ avversitate,
30Che qual mira di fore
Vide la morte sotto al mio colore.
29 | Ballata |
Ballatetta, in Toscana,
Va tu, leggera e piana,
Dritt’ a la donna mia
5Che per sua cortesia
Ti farà molto onore.
Tu porterai novelle di sospiri,
Piene di doglia e di molta paura;
Ma guarda che persona non ti miri
10Che sia nemica di gentil natura,
Chè certo per la mia disaventura
Tu saresti contesa,
Tanto da lei ripresa,
Che mi sarebbe angoscia,
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