Pagina:Tiberi - Nuova, e vera relazione del terribile, e spaventoso terremoto successo nella città della Matrice, Roma, 1639.djvu/3

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[versione diplomatica]

nefattore dell’Vniuerſo con terrore à quelle Anime, che ſeruono il culto Diuino tanto, quanto ſemplicemẽte rappreſenti l’eſſer Chriſtiano, quanto alla Fede, non à i coſtumi. IDDIO non vuole, che ſi ſprezzino, e vilipendano i ſuoi decreti. E' giuſto Giudice, che non laſcia alcuno impunito. L’eſterminio della Puglia affligge anco i più lontani con il penſiero. L’Incendio del Veſuuio intimoriſce à conſiderarlo. La memoria della Calabria (oltre l’eſſere indelebile) non è già tanto inueterata, che ad ogni rimembranza non atterriſca, e non ſpauenti. IDDIO ſi moſtra contro di noi grauemente adirato, accorgendoſi che troppo gran fondamento facciamo ſopra le mondane delitie, e perciò ci ſcuopre la sua potenza, e ci moſtra la fidanza, quale dobbiamo hauere nelle terrene apparenze, che ſon lampi, ſon momenti, e ſon ſimili a’ fuochi artificioſi, quali in vn ſubito ſuaniſcono, e ſi annichilano. Degna in vero di lagrime, e di pianti è la Relatione, ch’io vi porto, impercioche mi accerto di muovere à deuotione più d’vn cuore impietrito nella riuerenza Diuina, e di riſcaldare più d’vn’anima raffreddata nella frequenza delle deuote Orationi, & Officij, quali aſsiduamente ſi eſſercitano da tante Religioſe persone, per ſaluamento vniuerſale.

[versione critica]

nefattore dell’Universo con terrore a quelle Anime, che servono il culto Divino tanto, quanto semplicemente rappresenti l’esser Christiano, quanto alla Fede, non a i costumi. IDDIO non vuole, che si sprezzino, e vilipendano i suoi decreti. E' giusto Giudice, che non lascia alcuno impunito. L’esterminio della Puglia affligge anco i più lontani con il pensiero. L’Incendio del Vesuvio intimorisce a considerarlo. La memoria della Calabria (oltre l’essere indelebile) non è già tanto inveterata, che ad ogni rimembranza non atterrisca, e non spaventi. IDDIO si mostra contro di noi gravemente adirato, accorgendosi che troppo gran fondamento facciamo sopra le mondane delitie, e perciò ci scuopre la sua potenza, e ci mostra la fidanza, quale dobbiamo havere nelle terrene apparenze, che son lampi, son momenti, e son simili a’ fuochi artificiosi, quali in un subito svaniscono, e si annichilano. Degna in vero di lagrime, e di pianti è la Relatione, ch’io vi porto, impercioche mi accerto di muovere a devozione più d’un cuore impietrito nella riverenza Divina, e di riscaldare più d’un’anima raffreddata nella frequenza delle devote Orazioni, et Officij, quali assiduamente si essercitano da tante Religiose persone, per salvamento universale.