Pagina:Tiberi - Nuova, e vera relazione del terribile, e spaventoso terremoto successo nella città della Matrice, Roma, 1639.djvu/8

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[versione diplomatica]

nò la Chieſa de Padri Franceſcani con la ſprofondatione di tutta la loro Vigna, ſalui però detti Padri, con incredibile, e commune ſpauento.

La Rocca de Salli è à fatto rouinata. Poggio Cancello appreſſo à Monte Reale danneggiato dalla parte del Palazzo del Sig. Lodouico Ceraſi padrone di detto luogo, ſalua però Sua Signoria, e la ſua famiglia, e in Monte Reale è rouinato il Palazzo del Signor Gio. Paolo Ricci.

La morte del Beſtiame di qualſiuoglia ſorte è ſtata grandiſsima; onde pareua, che ſi foſſe aperto l’Inferno a’ danni del genere humano, non reſtando ancora di eſſere impauriti, continuando il Terremoto, ſe bene non così violento. Si augumentano giornalmente le deuotioni, ſtando ciaſcheduno con terrore, raccomandandoſi à Dio.

Per quel poco, che ſi è potuto calculare, il danno della Matrice, e ſuoi contorni auanza la ſomma di quattrocento mila ſcudi. Piaccia però al Signor’IDDIO di placarſi cõtro i peccatori, come ſi ſpera, inuocato da ogn’vno in ſuo aiuto con grandiſsima contritione, e vera confeſsione delle offeſe fattegli, con quel detto del Salmo: Cor contritum, & humiliatum, Deus non deſpicies. Per tanto miglior Relatione non vi hò potuto apportare, ma ſopragiungendo altra più certa noua, ne farò conſapeuole ciaſcheduno, eſſendo veramente caſo lagrimoſo, e degno di eterna memoria.

LAVS DEO


[versione critica]

nò la Chiesa de Padri Francescani con la sprofondatione di tutta la loro Vigna, salvi però detti Padri, con incredibile, e commune spavento.

La Rocca de Salli è a fatto rovinata. Poggio Cancello appresso a Monte Reale danneggiato dalla parte del Palazzo del Sig. Lodovico Cerasi padrone di detto luogo, salva però Sua Signoria, e la sua famiglia, e in Monte Reale è rovinato il Palazzo del Signor Gio. Paolo Ricci.

La morte del Bestiame di qualsivoglia sorte è stata grandissima; onde pareva, che si fosse aperto l’Inferno a’ danni del genere humano, non restando ancora di essere impauriti, continuando il Terremoto, se bene non così violento. Si augumentano giornalmente le devotioni, stando ciascheduno con terrore, raccomandandosi a Dio.

Per quel poco, che si è potuto calculare, il danno della Matrice, e suoi contorni avanza la somma di quattrocento mila scudi. Piaccia però al Signor’IDDIO di placarsi contro i peccatori, come si spera, invocato da ogn’uno in suo aiuto con grandissima contrizione, e vera confessione delle offese fattegli, con quel detto del Salmo: Cor contritum, et humiliatum, Deus non despicies. Per tanto miglior Relatione non vi hò potuto apportare, ma sopragiungendo altra più certa nova, ne farò consapevole ciascheduno, essendo veramente caso lagrimoso, e degno di eterna memoria.

LAVS DEO