Pagina:Tigre Reale.djvu/130

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lei; la fronte altera di quella tigre ferita a morte avea un’aria di maestà.

— Ella sarà sorpresa del mio invito, mi disse lentamente, ma io la conosco da un pezzo, e non ho tempo di aspettare una presentazione. Ella è amico del signor La Ferlita... l’ho visto spesso con lui a Firenze, allorchè egli ebbe un duello... si rammenta?... ed anche qui vicino, a Catania... li ho visti insieme.

Chiuse gli occhi un momento, o almeno mi parve, chè così com’era situata il suo viso non si distingueva chiaramente. Dopo due o tre secondi di silenzio riprese con un accento che mi parve più profondo.

— Adesso anche lei sa chi sono io... Giorgio le avrà parlato di me.— Costei abbordava il punto spinoso della nostra conversazione con tale altera e disinvolta franchezza che di noi due io ero al certo più imbarazzato di lei. Mi porse la mano secca, arida, arsa. — Ora spero che mi perdonerà il disturbo che le ho dato, aggiunse con una voce che mi penetrò sino all’anima; sentivo