Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/111

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62 parte

poscia veggendo che su quello appunto si fonda il suo avversario, lo rigetta come apocrifo e supposto, e dice che il Lampredi si è lasciato ingannare nugatoris Etruscum physiologum simulantis narratione apud Suidam. Inoltre invece di mostrare la differenza che nel sistema della cosmogonia passava tra gli Stoici e gli Etruschi, si ferma il Bruckero a provar di nuovo la loro coerenza in ciò che appartiene all’Esser Divino, nel che il Lampredi stesso avea conceduto convenir cogli Stoici gli Etruschi.


In essa si scorge qualche analogia con quella di Mosè. XX. Ma io non voglio in questa quistione trattenermi più oltre. Chi più ne desidera, può vedere ciò che ne dicono i citati autori, a’ quali può aggiugnere ancora i due dottissimi scrittori Cudworth e Moshemio (Cudw. Systema intellect. tom. 1, cap. 4, § 27. Moshem. in notis ad hunc loc., et in Diss. de Creatione ad calcem Vol. II. Cudw. § 18). A me non pare che sia ben impiegato il tempo che ad esaminare i delirii degli antichi filosofanti si adopera; perciocchè, che giova finalmente il sapere in qual maniera precisamente andassero errati, mentre la ragione stessa, non che fa fede, ci mostra quanto essi si allontanasser dal vero? Non posso però a meno di non osservare che quando sia sincero il passo da Suida arrecato, in mezzo a’ grossolani errori che nella filosofia degli Etruschi ritrovansi, vedesi ancora una non piccola somiglianza tra ’l lor sistema e la narrazion di Mosè. L’intervallo della creazion delle cose è troppo diverso; ma l’ordine dello stesso intervallo è quasi pienamente conforme. Anzi le cose create quasi colle stesse parole si