Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/132

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potremmo qui ancora, e mostrare che come nell’esercizio di queste arti medesime gli abitatori della Grecia grande e della Sicilia furono eccellenti, così convien credere che le scienze ancora coltivate fosser da essi con non men felice successo. Ma di questo argomento non ci fa bisogno a questo luogo. Troppo chiari monumenti ci son rimasti degli studi di questi popoli, perchè abbiamo a cercarne pruove lontane ed indirette. Noi dunque degli studi loro prima d’ogni cosa faremo ragionamento, e mostreremo che non solo in essi acquistaron gran lode, ma che in quasi tutte le parti della letteratura furono essi maestri ed esemplari agli altri Greci. Poscia, quasi a comprovare vie maggiormente la nostra opinione, noi mostreremo che nell’esercizio ancora delle arti liberali si renderono illustri. Nè si creda però, che tutti vogliansi da noi mentovare coloro che coltivaron le scienze, e de’ loro studi ci lasciaron qualche durevole monumento. Non è una biblioteca di scrittori italiani ch’io ho preso a formare, ma la storia dell’origine e del progresso delle scienze in Italia, e perciò di que’ soli mi convien favellare, da cui esse nuova perfezion riceverono e nuovo ornamento.

Capo I.

Filosofia, Matematica e Leggi.


Setta pitagorica formata in Italia. I. E cominciando dalla filosofia, il primo che ci si offre a ragionare, è Pittagora. Nè voglio