Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/235

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PARTE TERZA

Letteratura de’ Romani dalla fondazione

di Roma fino alla morte di Augusto.


Quella parte di Storia dell’Italiana Letteratura che abbiam trattata finora, era involta per modo fra le dense tenebre de’ secoli più remoti, che ci è convenuto aprirci la via, per così dire, fra bronchi e spine, e avanzarci a lenti passi, e sovente anche arrestarci per mancanza di luce, o di scorta che ne guidasse sicuramente. Ora un piano e spazioso campo ci si offre innanzi, in cui l’ampiezza medesima è l’ostacolo presso che solo che noi possiamo incontrare a vedere e ad esaminare con ordine i grandi oggetti che ci si presentano allo sguardo. I Romani, quegli uomini il cui regno per presso a cinque secoli non si distese che a poche miglia oltre Roma, sempre armati, ma costretti sempre a rivolger l’armi contro de’ loro vicini vinti spesso, ma non mai abbastanza domati, vidersi finalmente atterrare ogni argine, portar le armi nell’Asia e nell’Africa, conquistare provincie e regni, e al tempo medesimo volgersi quasi improvvisamente alle scienze di cui fin allora poco o nulla si erano mostrati curanti, e dopo aver superato i Greci coll’armi, superarli ancora nello studio delle bell’arti. Questo è ciò che dobbiamo ora vedere e svolgere