Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/236

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parte terza 187

partitamente. A procedere con quell’ordine che è necessario in sì ampio argomento, in tre capi ossia in tre epoche dividerem questa parte. 1

  1. Il valoroso sig. ab. Denina amichevolmente si duole (Vicende della Letter. Berlino 1785, t.1) ch’io nulla abbia detto intorno all’origine della lingua latina, dalla qual quistione pareva che dovesse aver cominciamcnlo la storia della romana letteratura. E io volentieri sarei entrato a parlarne, se avessi sperato di poter dire cose che a me insieme e agli altri soddisfacessero. Ma come poteva io lusingarmene? Converrebbe stabilire, innanzi ad ogni altra cosa, qual fosse il primo popolo abitatore delle contrade che preser poi il nome di Lazio. Se i Troiani vi vennero (il qual fatto sembra ad alcuni più appoggiato alle finzioni poetiche che agli autentici documenti). essi certo vi trovarono altri abitatori. Ma chi erano essi? Rutuli, Osci, Aborigeni, e mille altri popoli di mille diversi nomi troviam nominati qual da uno, qual da altro scrittore, e ognun di essi ha in suo favore l’autorità di qualche altro che prima di lui l’ha affermato. E ancorchè giungasi a stabilire che i Rutuli, a cagion d’esempio, furono i primi a popolar que’ paesi, chi ci sa dir con certezza da qual paese essi movessero, o qual fosse la lor propria lingua? Se poi parliamo degli etimologisti, noi troviamo tra essi tanta varietà di opinioni, che appena sembra credibile ch’essa possa conciliarsi con quella evidenza che ad ognun sembra di avere in favor della sua. Lasciamo stare l’antica e più comune opinione, benchè ora combattuta da molti, che la lingua latina traesse la sua origine dalla greca. Avvi chi le dà per madre la lingua fenicia, e questa opinione al can. Mazzocchi sembra indubitabile, il P. Bardetti, seguendo e illustrando sempre più il parere di altri scrittori, vuole che la lingua celtica ossia l’antica germanica abbia generato la latina, e ne trova chiarissima la derivazione in molte parole. Chi crederebbe che anche la lingua schiavona dovesse dirsi madre della latina? E tal è nondimeno la sentenza di M. l’Evèque nella sua Storia della Russia, il qual si lusinga di averla colle