Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/248

Da Wikisource.

libro primo 199

render giustizia nelle civili e nelle criminali cause, sempre si mantenne tra Romani in vigore. Il Terrasson alcuni giureconsulti annovera che a questi tempi fiorirono, e tra essi singolarmente Appio Claudio Centemmano, o, come altri scrivono, Centumalo, Sempronio, e Tiberio Coruncanio che fu console l’anno 473, del quale dice che fu il primo ad aprir pubblica scuola di giurisprudenza. Di lui parla ancor Cicerone con somma lode (Brut. num. 14; Or. pro Domo, n. 54).


Da’ popoli della Grecia Magna ebbero i primi lumi delle scienze. VII. Tal fu lo stato della romana letteratura ne’ primi cinque secoli della Repubblica; e forse più lungo tempo ancora avrebbon i Romani sprezzate, anzi ignorate le scienza, se le stesse loro conquiste non gli avessero in certo modo riscossi. Ella è opinion ricevuta comunemente, che il commercio co’ Greci fosse l’origine dell’amore e della stima in cui cominciarono i Romani ad aver gli studi delle bell’arti. Ma se per Greci intendansi, come intendonsi per lo più, gli abitatori di quella che propriamente si dice Grecia, la quale di tutte le scienze è creduta e detta ordinariamente madre e maestra, opinione alcuna non fu mai più falsa e più insussistente di questa; perciocchè appena aveano allora a Romani avuto ancora con essi commercio alcuno. Una diligente riflessione sulle cose avvenute sul finire del quinto secolo di Roma ci aprirà, io spero, la via a conoscere la prima origine dell’amor delle lettere tra’ Romani, la qual io non so se sia stata ancora da altri attentamente esaminata. Tre popoli erano allor nell’Italia, presso i quali da lungo tempo si