Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/47

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Capo V.

Pag. 515

Medicina.

I. In qual senso si dica da Plinio che niuno tra’ Romani finallora avea scritto intorno alla medicina. II. E che Roma stette seicento anni senza medici. III. Medici greci venuti a Roma, e odio di Catone contro di essi. IV. Motivi di questo odio. V. Se i medici greci fosser cacciati da Roma. VI. Venuta di Asclepiade a Roma, e suo carattere. VII. Suoi discepoli, e in primo luogo Temisone. VIII. Antonio Musa medico d’Augusto, suo metodo di curare. IX. Altri medici in Roma, e loro diverse classi. X. Se tutti fossero schiavi.

Capo VI.

Pag. 540

Giurisprudenza.

I. Onori e vantaggi di cui godevano in Roma i giureconsulti. II. Alcuni di essi più illustri, e in primo luogo Q. Muzio Scevola. III. Servio Sulpicio Rufo. IV. Elogio funebre fattone da Cicerone. V. Publio Alfeno Varo. VI. Disordine delle leggi romane corretto in qualche modo da Cesare.

Capo VII.

Pag. 549

Gramatici e Retori.

I. Quali fosser le pubbliche scuole di Roma, e metodo in esse tenuto. II. I professori in Roma son premiati e onorati III. Molti gramatici da Roma si spargono in altre città d’Italia. IV. I retori son cacciati da Roma. V. Motivi di questo sì severo decreto. VI. Lucio Plozio Gallo è il primo retore latino in Roma. VII. Altri retori in Roma. VIII. Loro esercizi.