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II.
Ortensio Attico
AtticOjLucceio e Cicerone sono i
primi a scriver la storia
ìomana.
PAH TF TERZA
storia distesa con eleganza non erasi ancor
veduta fino a’ tempi di Cicerone. Questo grand’uomo, nato per innalzare la gloria della romana letteratura in ogni sua parte , vide con
dispiacere che per riguardo alla storia troppo
erano i suoi Romani inferiori a’ Greci; e desideroso che in questa parte ancora si togliesse
loro la gloria di cui fin allora avean goduto,
usò d’ogni arte per invitarne al coltivamento
e allo studio i suoi concittadini. Quindi il dolersi che più volte egli fa, che ancora non
v’abbia una storia di Roma; quindi l’esaltare
il vantaggio che dalla storia si ricava grandissimo; quindi il rammentare l’onore a cui i greci
scrittori eran per essa saliti; quindi il prescriver le leggi che scrivendola si debbono osservare; quindi in somma il parlare sì spesso e con
sì grandi encomii di questo studio (De Orat.
l. 2, n. 9), 12, 13, ec.; De legib. l. 1, n. 2, 3, ec.;
De finib. l. 5, n. 19-, De Cl. Orat. n. 75).
Questo impegno di Cicerone pel coltivamento
della storia dovette, a mio parere, concorrer
non poco ad eccitare que’ tanti che a’ suoi
giorni in essa si esercitarono. Accennerò brevemente quelli le cui opere a nostro gran danno
sono perite, e poscia più distintamente parlerò
di quelli di cui ancora abbiamo almeno in
parte le storie.
II. Ortensio, di cui già abbiamo parlato, e
Attico, di cui ci riserbiamo a parlare più lungamente ove tratteremo delle biblioteche de’
Romani, aveano amendue scritta la storia della
lor patria. Degli Annali scritti da Ortensio trovasi mentione in Velleio Patercolo (Hislor. I. 2)