Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/489

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44» PARTE TERZA Vite degli eccellenti Capitani attribuite già per errore ad Emilio Probo, e quelle fli Catone 1’Uticense e di Attico; le quali come nella purezza ed eleganza dello stile non cedono alle opere inferisce egli, chiamandosi Como da Plinio loro patria comune: in patria nostra, ed ivi abitando di fatto Severo, come la lettera stessa ci manifesta. Ma io confesso sinceramente che questa seconda conseguenza non mi sembra giusta al par della prima. Che Severo abitasse allora in Como, non può negarsi; ma ei poteva abitarvi o per magistrato, o altro impiego affidatogli, o per qualunque altra ragione, senza che quella fosse la sua patria. Tutta dunque la forza riducesi a quelle parole: patria nostra, come se Plinio volesse con ciò indicarci che Como fosse patria di lui non meno che di Severo. Ma ognun sa che i Latini usavano talvolta il plurale pel singolare parlando della lor sola persona. Così lo stesso Plinio: Sabinam quae nos reliquit haeredes (l. IV, ep. x.); e altrove: accipies hendecasyllabos nostros (ib. ep. XIV). Troppo dunque è debole la congettura fatta da quelle parole; e a me sembra che più assai che questa espressione a provar Severo comasco, abbia forza a negarlo quell’altra usata nella prima lettera, ove Plinio, di cui non v’ebbe forse l’uomo più amante della sua patria, parlando della patria di Severo, dice solamente patriam tuam, ove, se la patria di Severo era veramente Como, come lo era di Plinio, era ben verisimile ch’ei si lasciasse sfuggire qualche sentimento del suo amor patriottico. Ad accrescere qualche forza al suo argomento aggiugne il co. Giovio che tutte C edizioni hanno nel titolo della seconda lettera: Severum municipem suum rogat. Ma oltre che cotai titoli son troppo recenti per poter fare autorità alcuna, nella bella edizione ch’io ho alle mani delle lettere di Plinio fatta in Amsterdam nel 1734 quelle parole municipem suum non si leggono; e sembra che gli editori saggiamente ne le togliessero, perchè non appoggiate ad alcun fondamento.