Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/586

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LIBRO TERZO 537 stesso anno col titolo: Dissertationis V. R. Middletoni de Medicorum Romae degentium conditione ignobili et servili defensio exami nata. Anche Daniello Winck pubblicò l’anno 1730 in Utrecht una latina dissertazione contro l1 opinione del Middleton con questo titolo: Amaenitates Philologico-Medicae, in quibus Meda ina a scredute liberàtur; per tacere di altri libri su questo argomento medesimo pubblicati, intorno a’ quali si può vedere il libro di Giulio Carlo Schlegero , stampato l’anno 1740 in Helmstad: Historia litis de Medicorum apud veteres Romanos degentium conditione. Prima di tutti i sopraccitati autori avea scritto su questo argomento Jacopo Spon, come sopra si è detto, con una dissertazione (Recherches curieuses d’Antiquité, Diss. 27) in cui entra a provare che i medici tra’ Romani non erano schiavi, ma cittadini romani (*). Troppo ampio trattato richiederebbesi ad esaminare tutte le ragioni che dall’una e dall’altra parte sono state recate. A dire in breve ciò ch’io ne sento, è certo primieramente che molti medici erano schiavi, benché poi da’ lor padroni medesimi posti in libertà. Tale abbiam veduto che fu Antonio Musa; e tali pure eran que1 molti medici i quali, nelle iscrizioni dallo Spon pubblicate a mostrare che i medici non erano schiavi, (*) Agli autori che hanno scritto in difesa della condizione de’ medici presso i Romani, deesi aggiugnere il ch. sig. dott. Giuseppe Benvenuti nella sua erudita dissertazione su questo argomento stampata in Perugia nel 1779.