Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/650

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LIBRO TERZO 6òl tempi ¿‘Augusto giugnesse alla sua perfezione, e che sotto Tiberio cominciasse a dicadere. Ma il Winckelmann,osservatore, se altri mai fu, diligente de’ monumenti antichi, riflette che fino da questo tempo cominciò essa a degenerare; il che egli prova coll’esame di alcuni edificii che di quel tempo medesimo ci son rimasti, ne’ quali il troppo studio di ricercati ornamenti mostra che la vera idea del bello in queste arti già si andava perdendo (Hist. de l’Art.. t. 2, p. 278). Così quel difetto medesimo che cominciò sotto Augusto a introdursi nell’eloquenza, come abbiamo veduto, cominciò pure a introdursi nelle arti di cui parliamo; e come quella colle altre scienze, così queste ancora ne’ secoli susseguenti vennero a stato sempre peggiore, come dal seguito di quest’opera si vedrà chiaramente. Fine del Tomo I.