Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/77

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28 prefazione

seguenti volumi nuovi argomenti di gloria all’italiana letteratura.

E basti il detto fin qui di tutta l’Opera in generale. Per ciò che appartiene a questo primo volume, di una cosa sola mi pare di dover avvertire chi legge. Sembrerà forse a taluno ch’io potessi, o forse ancora dovessi, più ampiamente stendermi sulla letteratura degli Etruschi. Altri certo ne hanno scritto assai più. Ma io ho giudicato che intorno a questo argomento fosse miglior consiglio l’essere breve; anche perchè mi è sembrato di non poter fare altrimenti, volendomi attenere alla massima da me seguita di non affermar cosa alcuna che all’autorità degli antichi scrittori non fosse appoggiata. Se altri altre cose han ritrovate appartenenti alla letteratura degli Etruschi, e se le hanno bastevolmente provate, potranno le erudite loro opere supplire al difetto di questa mia. Ben mi è dispiaciuto di non poter far uso di due Dissertazioni sulla filosofia e sulla musica degli Etruschi dal dottissimo antiquario monsig. Passeri pubblicate non ha molto in Roma insieme colla spiegazione delle pitture delineate su’ vasi etruschi. Ma non mi è stato possibile l’averle in tempo ad usarne; che molto certamente avrei io potuto raccoglierne ad illustrare questo mio argomento1.

  1. Ho poi veduta l’Opera del ch. Passeri da me qui accennata, e ne ho fatto uso in una nota a questa seconda edizione aggiunta.