fautore e la benevolenza di tutti.... Perorò
più volte nel foro... e fra gli altri monumenti
del suo sapere lasciò ancora alcune commedie
greche.... Ovunque trovasse sepolcri d uomini illustri, offeriva lor sagri fidi. Volendo
dare comun sepoltura alle disperse ossa di
quelli che molto tempo prima nella sconfitta
di Varo erano stati uccisi, prese egli il primo
a raccoglierle e a trasportarle di sua mano.
Verso i suoi detrattori e nimici, chiunque essi
si fossero, era piacevole e mansueto per modo,
che a Pisone il quale ardì perfino di la emme
i decreti, e di maltrattarne i clienti, non mai
mostrossi sdegnato, finchè non riseppe che
con incantesimi ancora esso gli tendeva insidie, ed anche allora altro non fece che rinunziarne colle usate formole l’amicizia, e raccomandare a’ suoi domestici che , ove alcun
sinistro gl’incorresse, ne facesser vendetta.
Per le quali virtù ei fu sì caro a l Augusto,
che stette lungamente dubbioso se avesse a nominarlo suo successore; e finalmente comandò
a Tiberio di adottarlo. Alla moltitudine ei fu
sì accetto, che molti raccontano che al giugnere, o al partir da alcun luogo tal era la
folla di que’ che venivangli incontro, o l’accompagnavano, che talvolta ei ne fu in pericol di vita. Nè punto minori sono le lodi di
cui lo onora Tacito (l. 2 Ann. c. 72). Velleio
Patercolo è il solo che sembri parlarne con
biasimo e con disprezzo (l. 2, c. 125); ma il
Boeclero pretende che diversamente si abbia
a leggere quel passo (in notis ad hunc loc. ed.
Lugd. Bat. 1719); e ancorchè Patercolo poco