pentimenti, non gli si può certo negare; ma
(questi sentimenti medesimi sono per lo più
guasti da uno stile ampolloso. Di Lucano in
somma si può dire con più ragione ancora ciò
che di Ovidio si disse , che sarebbe stato miglior poeta di assai, se avesse voluto frenare
il suo ingegno anzichè secondarlo; e aggiugneremo ancora, se avesse cercato d’imitare anzichè di superare l’Eneide.
IX. Io non vo’ qui trattenermi a esaminare
partitamente le cose inverisimili di cui per voglia di grandeggiare ha riempito Lucano il suo
poema; nè rilevare alcuni errori che secondo
Giuseppe Scaligero egli ha commessi nella geografia e nell’astronomia. Veggasi di ciò la prefazione che alla magnifica sua edizion di Lucano fatta in Leyden l’anno 174° l,a premessa
il Burmanno, il qual pare che nella prefazione
medesima e nelle note abbia usato ogni sforzo
per farci intendere che un tal poema non era
degno di quella magnificenza con cui egli f ha
pubblicato. Nemmeno parlerò io qui dell1 edizioni e delle versioni diverse che ne abbiamo (.
seguendo il piano abbracciato nel precedente
volume. Aggiugnerò solamente che con Lucano
vuole essere rammentata Polla Argentaria di
lui moglie; perciocchè, se vogliam credere a
Sidonio Apollinare (l. 2, ep. 10 ad Hesperium),
ella fu donna valorosa in poetare, e al suo
marito nel comporre il poema recò aiuto. Di
lei certo parlano con molta lode Marziale (l. 7.
epigr. 21, 23; l. 10, epigr. 64) e Stazio (l. 2.
sil. 7). Alcuni hanno scritto ch’ella, morto
Lucano. fosse presa a moglie da Stazio: ma
IX
Polla Argentana d»
lui moglie e
poete»>a.