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138 Libro

Una matrona ancora vuolsi per ultimo qui rara, mentare tra gli scrittori di satire , cioè Sulpizia moglie di Caleno, che più altre poesie ancora aveva composte; ma sola ci è rimasta la Satira da lei scritta contro Domiziano, allor quando egli cacciò di Roma i filosofi. Di lei e de’ suoi verbi parla con molta lode Marziale (l. 10, epigr. 35). , XXVII. A’ poeti epici e a’ satirici, de’ quali d> abbiain finora parlato, succeda ora l’unico che di questa età ci sia rimasto, scrittor d’epigrammi, M. Valerio Marziale. Questi a ragione si novera dagli Spagnuoli tra’ loro autori, perciocchè egli fu nativo di Bilbili, città ora distrutta della Spagna Tarragonese. Ma il soggiorno da lui fatto per trentacinque anni in Italia basta perchè a noi ancora sia lecito il riporlo tra’ nostri. Del soprannome di Cuoco, che da Lampridio gli viene dato (in Alex. Severo), veggansi le diverse opinioni degl’interpreti presso Niccolò Antonio (Bibl. Hisp. vet. l. 1, c. 13) , poichè non sembrami nè necessario nè utile il disputarne. Il P. Matteo Radero della Compagnia di Gesù, che dagli epigrammi medesimi di Marziale ne ha diligentemente raccolte le principali epoche della vita, osserva che in età di ventun anni ei venne a Roma , che per trentacinque anni vi soggiornò , e che, essendo nel cinquantesimo anno di sua vita , fece alla patria ritorno sul principio dell’impero di Traiano, e vi morì nel quarto o quinto anno del medesimo imperadore. Di queste epoche, quelle che appartengono agli anni di Marziale, sono certissime,