Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/26

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XXV alcuni scrittori nel ragionare di Giulio Montano e di Senzio Augurino. XXXI. Valerio Pudente poeta giovinetto. XXXII. Gran numero di poeti eh’era allora in Roma, e ragione di ciò. XXXIII. Stato infelice della poesia teatrale in Roma.  XXXIV. Notizie di diversi scrittori di tragedie e di commedie. XXXV. Chi sia il Seneca autor delle Tragedie sotto il nome di lui pubblicate. XXXVI. Diversi sentimenti su’ diversi autori di esse. XXXVII. Loro carattere.e loro stile. Capo IIL Pag. i5g 1. Ragioni principali del decadimento dell’eloquenza dopo la morte di Augusto. II. Dialogo antico su questo argomento, non è autore nè Tacito, nè Quintiliano. III. Nè Marco Apro. IV. Nè Materno. V. Vizi dell’eloquenza di quei tempi in esso notati. VI. Affettazion dello stile e raffinamento dei sentimenti. VII. Abuso delle suasorie e delle controversie. VIII. Seneca il retore chi fosse, e a qual tempo vivesse. IX. Sue Suasorie e Controversie, e loro carattere. X. Quistione intorno alla patria di Quintiliano. XI. Epoche della sua vita, e suo carattere. XII. Sue Istituzioni oratorie quanto pregevoli. XIII. S’ei sia autore delle Declamazioni a lui attribuite. XIV. Notizie della vita di Plinio il Giovane: sue virtù morali. XV. Suo impegno nel coltivare e nel promuover gli studi. XVI. Sue Lettere e suo Panegirico, e loro carattere. XVII. Altri oratori di questi tempi. XVIII. Carattere di alcuni lasciatoci da Quintiliano. Capo IV. Pag. ao3 Storia. I. Carattere generale degli storici di questi tempi. II. Notizie di Velleio Patercolo. 111. Sua Storia c strie Tiraboschi, Voi li.