Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/263

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326 LIBRO nella storia dell" Angeloni (Stor.di Terni.p.faec). Era egli di età quasi uguale a Plinio il Giovane, come questi a lui scrivendo afferma (l. 7 ep. 70), ma in modo che Tacito era alquanto maggiore, ed essendo Plinio ancor giovinetto, egli godeva già della pubblica stima. Equidem adolescentulus, cum jam tu fama gloriaqueJlorcres, te sequi... concupiscebam (ib.). Quindi essendo Plinio, come si è detto, nato l’anno 62, convien dire che pochi anni prima nascesse Tacito. Non può dunque, come osserva e lungamente dimostra il Bayle Dict art. « Tacite »), esser questi quel Tacito cavalier romano Intendente della Gallia Belgica, di cui parla Plinio il Vecchio (l. 7, c. 16); perciocchè questi, che morì l’anno 79, narra di aver veduto un figlio di questo Tacito in età di tre anni. Or Tacito lo storico non prese in moglie la figlia del celebre Agricola, di cui egli stesso scrisse la Vita, se non l’anno 78. Egli è anzi probabile che l’Intendente della Gallia Belgica fosse il padre del nostro storico. Questi fu in Roma innalzato da varj imperadori alle più ragguardevoli cariche: Dignitatem nostram, dice egli stesso (Hist. l. 1, c. 1), a Vespaisiano inchoatam, a Tito auctam, a Domitiano longius provectam non abnuerim; ed altrove nomina espressamente la dignità di pretore che ebbe sotto Domiziano (Ann. l. 11, c. 11). A più grande onore ei fu ancor sollevato da Nerva, perciocchè, morto l’anno 97 il celebre console Virginio Rufo, ei gli fu per voler dell’imperadore sostituito , e in quell’occasione fece un magnifico elogio funebre al suo