Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/297

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2t)U LIBRO così regnando Adriano, di cui già abbiam ve. dillo qual capriccioso contegno tenesse verso de’ dotti; perciocchè, mentre voleva pure mostrarsi protettor delle scienze, geloso al medesimo tempo di non essere superato in sapere, cercava invidiosamente di opprimer coloro co’ quali temeva di non poter reggere al paragone. Già ne abbiam recato alcuni esempj nel primo capo di questo libro, e più chiaramente il vedremo parlando de’ filosofi che sotto il suo impero fiorirono in Roma. Molti nondimeno allora se ne contavano celebri pel lor sapere; i quali molto più furono poscia onorati al tempo di Antonino Pio successor di Adriano, e grande protettor de’ filosofi, come nel seguente libro dovrem vedere. IX. Or venendo a parlare di ciascheduno de’ più illustri filosofi di questa età, e di quelli singolarmente che si renderono celebri co’ loro scritti, il primo che ci si fa innanzi, è Seneca, intorno a cui dovrem trattenerci alquanto a lungo, perchè e la vita e i costumi e le opere ci offrirono molte questioni che voglionsi diligentemente esaminare. Lucio Anneo Seneca nacque in Cordova da Marco Seneca il retore, di cui già abiam parlato, e daElvia, a cui poscia egli dal suo esilio scrisse un libro di Consolazione. E poichè egli stesso racconti che la sua gioventù cadde ne’ tempi di Tiberio (ep. 108), raccogliesi ch’ei nacque nel regno d’Augusto, e come conghiettura di Lipsio (Vita. Sen. c. 2), quindici anni in circa innanzi la morte di questo imperadore. Egli era ancora bambino , quando fu portato a Roma (Consol. ad Ilelv.