e che morì in e’ .à di 5l> anni. Ma ii buon uso
ilei tempo gli rende facile ciò che ad altri non
sembrerebbe possibile. Parchissimo di cibo ugualmente che di sonno, poco dopo la mezza notte
cominciava i suoi studj, e ad essi consacrava
tutto quel tempo che dalle altre occupazioni
gli rimaneva libero. Anche mentre cenava, e
mentre era in viaggio, e mentre stava nel bagno , voleva che gli si leggesse un libro , e
scriveva, o dettava ad altri ciò che trovava
degno di riflessione 5 perciocché non mai prese
libro alcun tra le mani su cui non facesse qualche annotazione; In fatti egli lasciò al nipote
cento ottanta volumi di tali memorie scritti in
ogni parte e di carattere minutissimo. Era per
tal maniera sollecito che inutile non gli rimanesse qualunque ancor menoma particella di
tempo, che un giorno avendo il suo lettore
sbagliato nel leggere alcune cose di un cotal
libro, e perciò ripetendo egli quel passo, Plinio
a lui rivolto, e non l’avevi dunque inteso? gli
disse; e rispostogli che si: perchè dunque ripeterlo? replicò; potevansi frattanto leggere
dieci altre linee. E veduto una volta il nipote
che sta vasi passeggiando, potresti pure, gli
disse, non gittar questo tempo. Col qual tenore di vita intendesi più facilmente, come
egli dotato di pronto e vivace ingegno potesse
al lavoro di tante opere trovar tempo.
XXI. E certo i xxxvi libri di Storia Naturale, che è la sola opera che ci sia rimasta di
Plinio, ci mostrano un uomo di profondo ingegno e di vastissima erudizione. Io so che
alcuni molto han trovato a riprendervi , e
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Naturale.