Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/407

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VII. I 1 i hliolecarii. SyO LIMliO era presso il Foro bensì, non però presso il Foro grande ch’era alle falde del Campidoglio, ma presso un altro Foro detto Transitorio, come raccogliesi dall’antica descrizione di Roma pubblicata dopo altri dal Muratori (Thes. laser. I t. 4, p. 2126), ove questo Foro insieme col tempio della Pace è posto nella quarta regione; 3 al contrario il Campidoglio insieme col Foro 1 grande è posto nell’ottava. Più probabile sern- 1 bra la conghiettura del P. Alessandro Donati ^ della Compagnia di Gesù, che nell’erudito suo ’ libro stampato in Roma l’anno 1648, e inti- , tolalo Roma vetus et recens, riflettendo, come j abbiam di sopra narrato ,- che Adriano fece ] fabbricare sul Campidoglio le pubbliche scuole, 1 pensa (l. 2, c. 9) che ivi ancora egli aprisse j a vantaggio di que’ che le frequentavano, una \ pubblica biblioteca. Di Adriano pure pensano J alcuni che fosse una biblioteca in Tivoli, che si accenna da Gellio (l. 9, c. i4 \ l- 19* c. 5);1 ina oltreché altri leggono diversamente que’ 1 passi , non vi ha alcun fondamento bastevole a provarlo. VII. Sarebbe a desiderare che gli storici, i quali di tutte questo biblioteche ci han lasciati memoria, ci avessero ancor tramandati i nomi de’ valentuomini a’ quali ne fu affidata la cura. Ma niuno ne troviam nominato nelle loro storie, A questo mancamento però suppliscono almeno in parte le antiche iscrizioni, nelle quali veg- , giamo espressi i nomi di alcuni di essi. E sin-. golarmenie a’ tempi di Claudio alcuni liberti si veggono che da lui aveano preso il nome, e a questo impiego erano da lui destinati.