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SECONDO 425

intenzione e al desiderio dell’ottima madre. Salito al trono in età di tredici anni, sotto la direzione di Mammea e di Mesa sua avola e di tre consiglieri di somma prudenza, resse l’impero per tal maniera, ch’ei parve dal ciel mandato a ristorarne i passati danni. Le virtù di Tito, di Traiano, di Antonino, di Marco Aurelio si vider rivivere in Alessandro con tanto maggior suo onore, quanto egli era* di essi più giovane assai. Ma le scienze singolarmente trovarono in lui un coltivator diligente e un magnanimo protettore. I maestri che in esse egli ebbe, furono i più dotti uomini che allor fossero in Roma , e da essi venne istruito nella greca e nella latina letteratura. Egli però nella prima fece più felici progressi che nella seconda (Lampr. in Alex. c. 3). Ma tutti i dotti di qualunque nazione fossero aveva cari, tenevali di continuo al fianco, e rendeva loro non ordinarj onori, anche perchè, dice Lampridio (ib.), egli temeva ch’essi ne’ loro libri non inserissero alcuna cosa contro il suo nome. Il lor parere voleva egli intendere quando si avesse a decider di affar rilevante: e in occasione di guerre trattenevasi volentieri co’ vecchi soldati e cogli uomini versati nelle antiche storie , per sapere da essi qual fosse stata in somiglianti occasioni la condotta de’ più celebri generali (id. c. 16). In guerra ugualmente che in pace avea destinate alcune ore del giorno alla lettura singolarmente de’ libri greci, fra’ quali sopra tutti pi acovagli la Repubblica di Platone: talvolta però faceva uso ancor degli oratori e de’ poeti latini, e singolarmente delle