Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/488

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SECONDO 45l di patria diversa dal nostro oratore? Ma diasi ancora che il Frontone mentovato da Sidonio discendesse dal nostro, e dal nostro pur discendesse per canto di padre Leon di Narbona; che argomento è questo mai? La famiglia de’ frontoni era in Alvernia al fine del iv secolo; dunque l’orator Frontone, che visse circa la metà del secondo secolo, era nativo d’Alvernia. Non poteva ella esser passata dall1 Italia in Francia? E queste trasmigrazioni non erano esse frequenti in questi secoli? Par dunque che si possa ancor dubitare se Frontone fosse nativo delle Gallie. Ciò non ostante l1 ab. Longchamps non vuol dubitarne. Confessa che gli argomenti addotti da’ Maurini non sono che congetture (Tabl. hist. t. 1, p. 142), e poi soggiunge: Ciò che vi ha di certo , si è che Frontone fu nativo delle Gallie. Ne ha egli qualche altro argomento? Ei non si degna di farcene parte. E noi perciò ci atterremo al nostro costume di non credere se non ciò che veggiamo con buone ragioni provarsi. Ma abbiam noi ragione di dirlo italiano? Se volessimo seguir f esempio de1 mentovati scrittori, troveremmo noi pure de’ Frontoni italiani, e potremmo trarne per conseguenza che italiano fu ancora questo oratore. Anzi l1 iscrizione in onore di M. Aufidio Frontone pronipote del nostro autore, che ancor conservasi in Pesaro (V. Oliverii Marm. Pisaur. p. 30), non ci darebbe ella probabile argomento per affermare eh’ ci fu italiano? Noi però non abbiam bisogno di queste congetture. Frontone visse lungamente, e forse la più parte della sua vita, in Roma,