Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/501

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H. Storia Ji Giuslino C notule di esso« 464 unno ancora soggiacque alle vicende degli altri in ciò che ò eleganza di scrivere. Anzi la confusione e il disordine in cui era il romano impero pare che agli storici ancora si comunicasse e disordinate e confuse rendesse le loro storie5 Di ciò appunto si duole uno di essi, cioè Giulio Capitolino, mostrando che benchè essi scrivesser di cose seguite quasi a’ loro tempi aveanle nondimeno sconvolte per modo che5 molti oltre altri errori, eran giunti perfino a fare5 di Massimo e di Balbino, che regnarono insieme , un solo imperadore (in Max. et Balb. c. 15). E Trebellio Pollione ancora dimostra quanto diverse ,e contrarie cose avessero scritte intorno a’ trenta Tiranni (in trig. Tirann, c. 1)e que’ medesimi che così si dolgono degli altri, non ci hanno comunemente lasciate storie di tal natura che non abbiamo, a desiderare in essi parimenti un ordine o una chiarezza maggiore. Cominciamo da quelli de’ quali ancor ci rimangon le storie, e poscia ragionaremo di coloro le cui opere sono perite. II. Giustino, che in qualche codice si chiama Marco Giuniano Giustino, in qualche altro Giustino Frontino (V. Voss. de Histor. lat. l. 1, c. 32; et Fabr. Bibl. lat. l. 3, c. 3), credesi comunemente che vivesse a’ tempi di Antonino Pio; e il motivo di crederlo son le parole che leggonsi in alcune antiche edizioni di questo autore, colle quali egli gl’indirizza la sua Storia. Altri però affermano che le accennate parole non veggonsi in alcuno de’ codici a penna che ancor si conservano; e certamente in due di essi assai belli che ne ha questa celebre