Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/559

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n. Nella Magna Grecia , e singolarmente in Napoli si continua a coltivare gli studi. 523 LIBRO argomento, ho io potuti vedere. E qual biblioteca vi è mai che possa vantarsi d’averli tutti? Io dunque verrò sponendo ciò che di più memorabile mi è avvenuto di ritrovare in questa materia} il che ho voluto avvertire perchè non siavi per avventura chi pensi ch’io di tale o di tal altra- città non abbia parlato, perchè l’abbia in conto di trascurata e negligente nel volgersi a coltivare le scienze. II. E primieramente a tutta l’Italia rende Cicerone un’onorevole testimonianza, dicendo che negli anni suoi giovanili era essa con ardore rivolta alla greca letteratura, e nel Lazio singolarmente coltivavasi questa con grande impegno, benchè poscia il fervore si fosse rattepidito: E rat Italia tunc plena graecurum artium ac disciplinarum; studiaque haec et in Latio vehementius colebantur quant nunc iisdem in oppidis (pro Archia n. 3). Ma in particolar maniera ei loda gli abitanti di Taranto, di Reggio in Calabria e di Napoli, perchè ad Archia da essi conosciuto ed onorato come eccellente poeta aveano per ciò solo conceduta la cittadinanza ed altri privilegi (ib.). Erano questi in fatti que’ paesi medesimi anticamente compresi nella Magna Grecia, ne’ quali quanto felicemente fiorissero i serj non meno che gli ameni studj, abbiam dimostrato a suo luogo. Nè è perciò maraviglia che qualche vestigio ancora vi rimanesse dell’antico fervore nel coltivarli (10). E (a) Già abbiamo altrove avvertito che quando la Magna Grecia e la Sicilia vennero in poter de" Roin.ini, la lingua latina cominciò prima ad esservi più