Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/558

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Capo I.

Letteratura delle provincie d’Italia.

I. Aa’avere una giusta idea dello stato in cui era nei tempi della repubblica e de’ primi imperadori romani la letteratura nelle provincie italiane, ci farebbe d’uopo avere alcuni de’ loro storici antichi che qualche esatta notizia ce ne avesser lasciata. Ma o esse non ebbero storici di sorta alcuna, o se ne ebbero, niuno di essi ci è pervenuto. Altro dunque non possiam fare che andar raccogliendo laboriosamente ciò che quasi per incidenza ce ne hanno detto gli storici romani e greci, e ciò che dall’esame di alcuni antichi monumenti si può ricavare. Noi il faremo con quella maggior diligenza che sia possibile, per illustrare un argomento che non so se da alcuno finora sia stato espressamente trattato. Nè io intendo però di parlare di ciascheduna delle italiane città, e di esaminare qual fosse in esso lo stato della letteratura. Oltre che sarebbe ella cosa di troppo lunga e noiosa ricerca, converrebbe ancora che ogni città avesse avuti diligenti raccoglitori degli antichi suoi monumenti. Or benchè l’Italia sia stata in ciò più assai ch’ogni altra provincia felice pel gran numero di valentuomini che singolarmente in questi ultimi tempi si son rivolti a ricercare e ai’illustrare le antichità della lor patria, vi sono però ancora città e provincie che non hanno avuta tal sorte; e nemmeno tutti i libri, che abbiam moltissimi su questo