Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/632

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uomini dotti, e si trovasse ancora chi d’ogni suo potere usasse felicemente nel coltivare e nel promuover le scienze.

Capo II

Studi sacri.

I. La pace che Costantino diede alla Chiesa, e l’onore a cui sollevolla, permise e diè coraggio a quelli tra’ Cristiani che dal lor ministero vi eran chiamati, a rivolgersi con fervore ai’illustrare co’ loro scritti que’ sacri studi co’ quali potesse la religione e diffondersi più ampiamente, e valorosamente difendersi da’ suoi nemici. In fatti i più dotti e i più celebri tra’ Santi Padri fioriron neI’IV secolo, o al principio del.v, così nella Chiesa greca ch’ebbe un Atanasio, un Basilio, un Gregorio Nazianzeno, un Giovanni Grisostomo, come nella latina ch’ebbe un Girolamo, un Ambrogio, un Agostino. Ma noi non dobbiamo parlare che degl’Italiani, e di essi ancora ci basterà l’accennar qualche cosa, perciocchè, come altrove si è detto, tutto ciò che appartiene agli scrittori ecclesiastici, è stato già da tanti valenti scrittori rischiarato per modo, che appena altro ci rimarrebbe a fare che ripetere inutilmente ciò che da essi si è detto. II. E primieramente io penso che fino da questi tempi cominciassero i vescovi ei’i parrochi ancora a tenere nelle loro case una scuola, dirò così, di sacra letteratura, in cui i chierici