Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/699

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in. Sut opero. O62 unno credere clic sia egli pur quel Vittore che fu console 1 anno 36«), ed è più verisimile che il console fosse quel Vittore general di Giuliano, di cui spesso ragiona lo stesso Ammian Marcellino , e di cui dice ch’era natìo della Sarnia/.ia (l. 3-4, c. 1, 4) ec. l, 31 , c. 12). Il nostro storico era certamente idolatra, come dalle sue espressioni medesime si raccoglie. III. Oltre le Vite de’ Cesari abbiam sotto il nome di Sesto Aurelio Vittore un breve libro intitolato: Origo Gentis Romanae. Ma il titolo stesso del libro ci fa vedere eli’ è d’altro autore; poichè nominando gli scrittori, di cui: l’autore in esso si vale, nomina tra gli altri V illor l’Africano. Nè abbiamo altri lumi a conoscere a chi debbasi attribuir questo libro, e un altro eli’ ei dice di avere scritto sull’Origini de’ Padovani, che è smarrito. Minori difficoltà s’incontrano nell’attribuire a Sesto Aurelio Vittore le Vite degli Uomini illustri romani, che abbiam pure sotto il nome di questo autore, e che sono state più volte, ma senza alcun fondamento, attribuite a Cornelio Nipote, a Plinio il Giovane, a Svetonio e ad Asconio Pediano. Finalmente l’Epitome.delle Vite dei Cesari, che suole aggiugnersi alle Vite degl’Imperadori scritte (da Sesto Aurelio Vittore, si crede opera di un altro Vittore più giovane v issuto a’ tempi di Arcadio e di Onorio. Questi però da Paolo Diacono, secondo alcune antiche edizioni, è chiamato col nome di Vittorino (De gestis Langob. l. 2, c. 18). Alcuni autori seguiti dal Sabbatici’ (DicL polir l ititeli, des Aut. t. 5, p. 4"})) pretendono che sia un