Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/99

Da Wikisource.
62 Libro

Le false massime della stoica filosofia a questa occasione presero piede sempre maggiore; e l’esempio di Catone ebbe a questo secolo molti seguaci; che dolce cosa poteva certamente riuscire, e credeva si ancor onesta e gloriosa, l’uscir con volontaria morte da tanti guai. III. La letteratura e la scienza non furono un bastevole scudo contro la crudeltà di Tiberio..Molti funesti esempj avremo a vederne quando prenderemo a parlare degli scrittori di questo tempo; e qui basterà l’arrecarne qualche piccolo saggio. Un cotal Zenone filosofo che innanzi a Tiberio si tratteneva parlando in greco di filosofiche quistioni con uno stil ricercato e studiato, richiesto da Tiberio di qual dialetto usasse egli, risposegli che del dorico; e questo bastò perchè l’imperadore il rilegasse in una deserta isoletta, credendo che rinfacciar gli volesse il suo lungo soggiorno in Rodi, ove un tal dialetto si usava (Svet. c. 56). Soleva egli cenando proporre a’ Greci eruditi, di cui dilettavasi, alcune quistioni tratte da’ libri che in quel dì avea letti. Giuntogli all1 orecchie che Seleuco gramatico soleva, per esser pronto a rispondere, chiedere a’ cortigiani qual libro avesse egli avuto tra le mani quel giorno, allontanollo da se, e poscia ancora sforzollo a darsi la morte (ib.). Elio Saturnino, perchè alcuni versi avea sparsi contro di lui, fu da lui stesso accusato al senato, e poscia per suo ordine precipitato dal Campidoglio (Dio. l. 57). Un altro poeta , perchè in una tragedia avea posti alcuni versi contro di