Le false massime della stoica filosofia a questa occasione presero piede sempre maggiore; e l’esempio di Catone ebbe a questo
secolo molti seguaci; che dolce cosa poteva
certamente riuscire, e credeva si ancor onesta
e gloriosa, l’uscir con volontaria morte da
tanti guai.
III. La letteratura e la scienza non furono
un bastevole scudo contro la crudeltà di Tiberio..Molti funesti esempj avremo a vederne
quando prenderemo a parlare degli scrittori di
questo tempo; e qui basterà l’arrecarne qualche piccolo saggio. Un cotal Zenone filosofo
che innanzi a Tiberio si tratteneva parlando
in greco di filosofiche quistioni con uno stil
ricercato e studiato, richiesto da Tiberio di
qual dialetto usasse egli, risposegli che del
dorico; e questo bastò perchè l’imperadore il
rilegasse in una deserta isoletta, credendo che
rinfacciar gli volesse il suo lungo soggiorno in
Rodi, ove un tal dialetto si usava (Svet. c. 56).
Soleva egli cenando proporre a’ Greci eruditi,
di cui dilettavasi, alcune quistioni tratte da’
libri che in quel dì avea letti. Giuntogli all1 orecchie che Seleuco gramatico soleva, per esser pronto a rispondere, chiedere a’ cortigiani
qual libro avesse egli avuto tra le mani quel
giorno, allontanollo da se, e poscia ancora
sforzollo a darsi la morte (ib.). Elio Saturnino, perchè alcuni versi avea sparsi contro di
lui, fu da lui stesso accusato al senato, e poscia per suo ordine precipitato dal Campidoglio (Dio. l. 57). Un altro poeta , perchè in
una tragedia avea posti alcuni versi contro di