Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/306

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TERZO 345 che alcune altre città ancora pretendono che Carlo Magno fondasse in esso pubbliche scuole. Ma ciò che si è detto finor di Pavia, vale a più forte ragione per qualunque altra città e per qualunque scuola italiana. XI. Rimane ora a vedere ciò che in terzo luogo mi son proposto di dimostrare, cioè che Carlo Magno degl’Italiani singolarmente si valse a far risorger le lettere nella Francia. Ciò che ne abbiam letto finora, bastar potrebbe a provarlo; ma conviene esaminare e svolger meglio un tal punto che alla nostra Italia è troppo glorioso. Tra gli antichi scrittori della Vita di Carlo Magno pubblicati dal Du Chesne (Script. Hist. Franc.) non deesi l’ultimo luogo all’Anonimo Monaco engolismese ossia d’Angoulemme, che visse non molto dopo il tempo di cui scriveva. Or questi parlando della venuta di Carlo Magno a Roma l’anno 787 (Vita Car. M. c. 8), dopo aver narrata una contesa che ebber tra loro i cantori romani e i francesi sull’eccellenza del loro canto, contesa che fu decisa da Carlo Magno in favor de’ Romani, due de’ quali furon da lui condotti in Francia, perchè v insegnassero il loro canto; dopo ciò, dico, soggiugne: Similiter erudierunt romani cantores supradicti cantores Francorum in arte organandi (22). Colle bensì usato un lodevole sforzo d’ingegno per dimostrarlo, ina che non abbia potuto produrre che deboli congetture , e autorità non troppo valevoli ad assicurarcene. (22) Il sig. ab. Arteaga afferma (Rivol, del Teatro music, ital. t. 3 , p. 103, ed. ven.), che l’uso dell’organo introdotto in Roma assai prima , e obbliato per qualche secolo, fu poi rinnovato verso la fine del srcol